mercoledì 9 gennaio 2008

monnezza

Di Filli Carpino
Voglio partire da uno stralcio dell'articolo di Saviano su Repubblica, di qualche giorno fa, non perchè abbia voce più autorevole, non perchè mi abbiano particolarmente colpito le sue parole, ma perchè il campano eccellente, con più di 880mila copie vendute col suo “Gomorra”, sbarcato oltreconfine fino negli Stati Uniti, a nobilitare i suoi puzzolenti corregionali, sembra aleggiare sopra la monnezza e non farne più parte, se pur ne parla in maniera sentita e con cognizione di causa.
“E' in un altro paese che la maggiore forza economica è il crimine organizzato eppure l'ossessione dell'informazione resta la politica che riempie il dibattito quotidiano di intenzioni polemiche, mentre i clan che distruggono e costruiscono il paese lo fanno senza che ci sia un reale contrasto da parte dell'informazione, troppo episodica, troppo distratta sui meccanismi”.....”La camorra ... i suoi interessi e guadagni sui rifiuti come su tutto il resto li fa sempre, ..., quando segue meglio i propri interessi e nessuno si interessa del suo territorio, quando il resto del paese gli affida i propri veleni per un costo imbattibile e crede di potersene lavare le mani e dormire sonni tranquilli.
.... E dall'emergenza non si vuole e non si po' uscire perché è uno dei momenti in cui si guadagna di più.”...“il fatturato dei clan è stato di 6 miliardi di euro in due anni.”

Manco a farlo apposta proprio stamattina mi arriva il proclama indignato del WWF Campania, ovviamente contrario alla costruzione della discarica a Pianura, con la motivazione della vicina area protetta dell'oasi degli Astroni, con annesso invito alla fiaccolata. Perchè? I cumuli di quintali di rifiuti che bruciano incontrollati dentro i parchi nazionali, vicini, inevitabilmente alle aree protette, che ci sono adesso, che sono?.....Perchè, sotto appena i tre – quattro metri di terreno del sito di Pianura che c'è?....Gli stessi fautori del blocco strenuo alla costruzione degli inceneritori in Campania ora la accusano di non aver costruito l'inceneritore e quindi non aver risolto l'emergenza (!).
Perchè in Campania, dove non ci sono inceneritori, c'è un tasso di tumori spaventosamente più alto della Lombardia con 13 inceneritori e 10 mega-discariche!? aggiungerei, nonostante il 40% di raccolta differenziata, che viene da troppo tempo, erroneamente proposta come soluzione alternativa, e non in associazione, a discariche ed inceneritori.
Lo stesso Saviano risponde:“....A nord si pulisce, si raccoglie, si è in equilibrio con l'ambiente, a sud si sotterra, si lercia, si brucia.”...magari con le fiaccole.
E così una discarica controllata non sarà, per l'ennesima volta costruita, e l'immondizia sparirà come per miracolo dalle nostre strade, sappiamo come, ma il WWF e le cittadinanze indignate staranno in silenzio, magari con qualche tumore in più, e qualche euro di tasse in tasca alla criminalità organizzata, che provvederà, nei soliti modi.
Ho provato a dare un'occhiata al sito del WWF. Campeggia una scritta-proclama:
“Vogliamo costruire un futuro in cui l'uomo possa vivere in armonia con la natura”.

venerdì 7 settembre 2007

Raccontare il lavoro

Due giorni ad Ischia per parlare di un tema centrale per la vita di tante e di tanti. Lavoro negato, desiderato, precario, stabile, intellettuale, esecutivo. Lavoro di donne prima di tutto , “lavoro privato”, “lavoro pubblico”. Tanti racconti di vita messi in comunicazione tra loro e con l’intento di stimolare la politica (saranno presenti assessori regionali, ministri, esperti, sindacalisti) ad accentuare quello che le dovrebbe essere essenziale: la capacità di ascolto. Parleranno le donne della cooperativa “Un pomeriggio di primavera” appena costituitasi a Barra. Parlerà l’operaia di un setificio di San Leucio. Parlerà una grande imprenditrice a capo di una holding. Parlerà una giovane precaria. Una politica racconterà il suo “strano lavoro”. Parleranno non in rappresentanza di categorie o in nome di altri, racconteranno “solo” l’esperienza soggettiva così come l’hanno elaborata, così come la pensano. Ed il “racconto di sè” renderà possibile il confronto ed approdi comuni. Non mancheranno i contributi sapienti dell’Università Bocconi di Milano e della Federico II di Napoli. Saranno contributi nei quali le “studiose” non racconteranno astratti resoconti, ma partiranno, come si diceva una volta e come continua ad essere efficace, da sè, dalla loro esperienza. Su questo, che è un’altra tappa dell’itinerario di “Civiltà delle donne”, ci piacerebbe che tutte e tutti ci aiutaste a riflettere e ad agire.